Questo interessante Anello MTB Gola della Rossa, si svolge nel territorio del Monte Revellone (mt 841 slm), che, unitamente al Monte Murano (mt 882 slm) sul versante opposto, costituisce l’imbocco orientale della Gola della Rossa.
Oltre agli aspetti naturalisti e paesaggistici assai gratificanti e spettacolari, questa escursione consente di entrare in contatto e di rivivere due delle vicende storiche più importanti del territorio, seppure diversissime e assai lontane tra loro, anche cronologicamente: la vicenda spirituale di Silvestro da Osimo, abate benedettino fondatore di numerosi monasteri e comunità religiose nella prima metà del 1200 e quella terrena della “marcia della fame” della popolazione del borgo della Castelletta del 1950.
Il nostro Anello MTB Gola della Rossa prende il via da San Vittore di Genga, splendido borgo nel fondovalle della gola ove campeggia la bellissima abbazia benedettina di San Vittore delle Chiuse, fondata verso la fine del X secolo, cioè prima dell’anno 1000.
Dopo essersi diretti verso Stazione di Genga si utilizza un sottopasso pedonale per evitare di attraversare la statale e ci si immette sul tracciato della vecchia statale che collegava i due versanti dell’Appennino. Prima che fosse realizzata la nuova viabilità, che ha comportato la realizzazione di numerose gallerie per attraversare con facilità la gola, la strada passava tortuosamente di borgo in borgo e raggiungere Fabriano dal litorale adriatico era un vero e proprio viaggio.
Nei secoli la Gola di Frasassi ha rappresentato un passaggio di grande importanza strategica tra i due versanti dell’Appennino, perchè chi controllava la gola era in grado di controllare i flussi di popolazioni, merci ed eserciti.
Si giunge quindi rapidamente a Falcioni, gruppo di case lungo la vecchia statale a 215 mt slm, ove campeggia ancora su una delle prime abitazioni un cartello delle teleselezione. Per i giovani di oggi, immersi nel flusso delle telecomunicazioni e della costante possibilità di restare in contatto con chiunque sul pianeta, sembra impossibile che solo qualche decennio addietro esistessero luoghi ove l’unica possibilità di contatto per un viaggiatore era quella di fermarsi presso una abitazione privata che esponeva questo cartello, per effettuare una chiamata in teleselezione.
Si chiamavano Posti Telefonici Pubblici, ma non erano un “posto”, come può essere una cabina telefonica, bensì piccoli esercizi commerciali o abitazioni private, segnalate per l’appunto dalla presenza di questo cartello giallo e nero, di forma circolare come il disco selettore dei telefoni del tempo.
Da Falcioni si sale rapidamente su una strada imbrecciata che si arrampica sul versante sud della gola, quello del Monte Revellone. Si guadagna subito quota e dopo poco si scopre sulla propria sinistra l’imbocco maestoso della gola, caratterizzato dalle profonde cicatrici delle cave di roccia.
Giunti sotto la parete della gola, il percorso prosegue in falsopiano in direzione ovest: si può ammirare il fondovalle e sul versante opposto il bellissimo borgo un tempo fortificato di Pierosara.
Si giunge quindi al piccolo abitato di Valgiubola e si prosegue la salita lungo un sentiero che interseca più volte la strada asfaltata per Castelletta.
La vegetazione muta con l’aumentare della quota e fanno la loro comparsa gli abeti.
Il sentiero sbuca infine in prossimità del valico a quota 650 mt slm, di fonte ad una edicola votiva, una “madonnina” o “figuretta” come qui vengono abitualmente chiamate.
Vale la pena a questo punto di fare una breve deviazione per salire fino alla vetta del monte Revellone ( o Rovellone). La vista, una volta in cima, ripaga dello sforzo compiuto. Qui, proprio sulla sommità del monte si ergeva il castello dei conti di Rovellone, che da questa posizione incredibilmente arroccata dominava tutta la gola. L’ultimissimo tratto per raggiungere la sommità non è percorribile in bici, ma si tratta di poche decine di metri.
Si scende quindi rapidamente verso l’abitato di Castelletta, antichissimo borgo di fondazione romana, che merita certamente una sosta ed un breve visita delle sue minuscole ed intricate viuzze. Molto bella la piccola torre, residuo delle mura del borgo (nella foto).
Il nostro Anello MTB Gola della Rossa prosegue quindi in direzione di Serra San Quirico, cioè verso lo sbocco a est della gola, scendendo lungo una carrabile che passa accanto al vecchio cimitero e poi attraversa la strada che fu costruita nei primi anni ’50 per dare lavoro alla popolazione del luogo ed allevare lo stato di isolamento di queste zone.
Dopo una breve salita su una mulattiera, si inzia la discesa verso il fondovalle, che è divertente e gratificante per tutti i bikers, che affrontano numerosi tratti in single track e possono godere di panorami indimenticabili sulla gola, comprendendo perchè questo luogo fosse così strategico per le popolazioni italiche e per le comunicazioni tra i due versanti dell’Appennino.
Da questo punto al fondovalle sono oltre 400 mt di dislivello, in pochi chilometri di sentiero.
Le sorprese dell’Anello MTB Gola della Rossa non sono però finite perchè poco oltre la metà della discesa si giunge all’Eremo di Grottafucile, fondato nel 1265 dall’abate benedettino Silvestro da Osimo, nel luogo dove dal 1227 al 1230 si era rifugiato come eremita.
Nonostante lo stato di semi-abbandono e di incuria in cui si trovano questi resti di grande valore storico, il luogo è estremamente suggestivo, e ci consente di riconoscere la grotta ove si era rifugiato Silvestro ed i resti di quello che fu un luogo di preghiera e di studio tra i più importanti del tempo, tanto che da qui uscirono alcune delle figure più importanti dell’ordine benedettino.
La vista sulla gola e sul corso dell’Esino dall’eremo è imponente, e gratifica oltremodo i bikers che possono vedere dall’alto tutto il corso del sentiero che li porterà a valle.
Giunti a valle, si raggiunge Falcioni e si ripercorre il percorso di andata fino San Vittore.
Anello MTB Gola della Rossa: km 20, dislivello in salita mt 820.
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